venerdì 11 gennaio 2013

I bambini e la morte




Mio figlio Marco ( sei anni ) ha il terrore della morte, spesso mi chiede, cosi' all'improvviso, se lui morira' e se noi genitori moriremo. Lui e' un pauroso di natura, ma io alla sua eta' non ci pensavo proprio, anzi, a dire il vero, mi sentivo immortale.
Stasera mi ha chiesto se io moriro', io, come al solito, l'ho tranquillizzato, gli dico sempre che tutti prima o poi dobbiamo morire e che la morte non e' altro che l'inizio di una nuova dimensione, magari anche piu' bella di quella che stiamo vivendo. Poi mi ha detto: "mamma, ma io non posso morire perche' sono piccolo", ho capito che associa la morte all'eta' e cosi' gli ho detto che tanti bimbi anche piu' piccoli di lui purtroppo muoiono e vanno a vivere insieme a Gesu'.
Allora lui ha fatto una cosa che mi ha commosso, si e' seduto sul letto e mi ha detto: "mamma mi aiuti a fare il segno della croce", abbiamo fatto il segno della croce insieme e poi lui mi ha detto: "ma come si parla a Gesu'" e io gli ho detto: " con parole tue, come se stessi parlando con me".
Cosi' ha iniziato a recitare la sua prima preghiera: "Gesu' benedici tutti i bimbi di tutto il mondo, aiuta i bimbi malati come Andrea, io a volte mi comporto male con lui, perche' non capisco la sua malattia, fammi vivere tanti anni come quella scienziata ( Rita Levi Montalcini ) perche' io devo ancora imparare a leggere, a scrivere, a parlare bene, vedi che parlo ancora come un bimbo piccolo, devo imparare a guidare l'auto, devo fare ancora tantissime cose, quando avro' imparato a fare tutto, allora potro' venire a vivere con te."

                                  Voi come affrontate il tema della morte con i vostri figli ?

Marcella Cannizzaro  ha scritto: Decisamente un argomento molto delicato, soprattutto per i bimbi, ma molto spesso la conoscono proprio attraverso la tv...o per esperienze,ahimè',vicine a loro; quando mi è capitato, affronto il tema con un bel sorriso... Spiegandogli che Gesù' ci chiama in cielo e diventano Angeli, ma al tempo stesso li esorto a non pensarci mai...quindi in positivo porto il discorso verso la gioia di vivere!!S.O.S. Mamma ha scritto: Leggete anche una discussione, con la risposta delle psicopedagogiste, sul nostro forum: http://www.cheforte.it/forum/forum/tutte-le-discussioni/come-parlare-di-morte-ai-bambini.html

Anglona Targiani  ha scritto: Anche mia figlia spesso dice "mamma vedi sono morta" e si mette nel letto buttata un pò così... mi fa un senso sentirla parlare così.....

Marika Soranno  ha scritto: Anche la mia (4anni) ultimamente mi dice spesso "mamma, io nn voglio che tu muori, voglio che stai sempre con me e anche papà "...non so perche' me lo dice, forse é un suo modo per dirmi che ha paura che possa essere abbandonata, forse perche' é troppo attaccata a me, forse perche' ha visto qualche scena di morte o sentito parlarne....cmq io subito la tranquillizzo dicendole che deve stare tranquilla perche' noi non la lasceremo mai!!!!

Manuela Terrana  ha scritto: Anche il mio di 4 anni se ne esce con frasi sulla morte, é normale, quando cominciano a capire ed il tuo a sei anni capisce meglio di bimbi più piccoli, si interrogano. Rasserenalo per quanto puoi, dicendogli la veritá, ma alla sua portata senza angosce.

Paola Carìa  ha scritto: Purtroppo è cosi, una volta il mio piangendo mi disse è vero mamma che tu sarai sempre vicino a me e mi vedrai sempre, ma io nn ti vedro' piu'.... come dargli torto.,....per consolarlo sdrammatizzai e dissi che avevo intenzione di morire da vecchissima...pero' aveva ragione, è terribile.
Michele Neves  ha scritto: Della collana Come aiutare i bambini di Margot Sunderland Ed. Erickson c'e' un numero che tratta la morte e una favola con la storia in software e delle attivita' da svolgere molto utile.

MammeAcrobate.com ha scritto: Guarda mia figlia ha iniziato a farmi domande sulla morte che non aveva nemmeno 5 anni... L'età è quella, iniziano in questo periodo a prendere consapevolezza di cosa significa perdere qualcuno per sempre. Io ho cercato di parlargliene con serenità (oddio ho provato ma non so quanto ci sia riuscita) cercando di tranquillizzarla... Ricordo ancora la sensazione di panico che mi prendeva da bambina quando pensavo alla morte... Fa parte di un percorso di crescita.
Roberta Bertotti  ha scritto: Forse ha sentito qualcuno parlarne? Magari a scuola...io alla sua età ho perso mio nonno e ricordo che poi avevo una paura assurda e facevo mille domande ai miei. Con mio fratello (più grande di tre anni) un giorno abbiamo chiuso gli occhi e tenuto il fiato..poi ci siamo detti: è così essere morti?? Pensa, lo ricordo come fosse ieri e di anni ne ho 36!! Da bambini assorbiamo come spugne, magari tu non ti sei accorta, ma probabilmente ha sentito qualcosa..
Simona Cosci  ha scritto: E' una cosa normale perchè ha paura dell'abbandono... Dagli tempo e spiegagli che si succederà ma quando anche lui sarà vecchio...Spiegaglielo giocando almeno la paura gli passa....
Luana Masia ha scritto: Senti mi sembra mia figlia!!!7 anni e di colpo si mette a piangere e mi dice che lei non vuole diventare vecchia e non vuole morire,,,ora è un po di tempo che non me lo dice più. io la rincuoravo e le dicevo che lei ora è una bambina e deve pensare a vivere giocare e andare a scuola. Da poco abbiamo avuto un lutto in famiglia e lei lo sa le ho spiegato che la sua bisnonna era arrivata alla fine del suo percorso qui sulla terra e ora era in Cielo con suo marito che la stava aspettando e sua figlia.
Argenzia Luongo  ha scritto: Mia figlia, sei anni da pochi giorni, ieri mi ha chiesto: "mamma ma io e te moriremo insieme?" io le o risposto mi auguro di no amore, io sono piú vecchia di te e lei ha cominciato a dire ma io non voglio......io non mi preoccupo, le dico semplicemente che ci penseremo quando sarà il momento.... E che ora non muore nessuno.... Cosi si tranquillizza!
La Signora Alessandra Tresca  ha scritto: Dipende molto da che rapporto hai tu con la morte... Io sono credente e sono fermamente convinta che nell'altro mondo si stia bene. E ho promesso alla mia bimba che la morte tutto sommato non è così male, quando arriva.
Michela Artusi  ha scritto: E' un argomento che ho affrontato anch'io recentemente, gli esperti dicono che è diffuso il fenomeno "paura della morte" e anche delle malattie, perchè siamo stati noi genitori-insegnati ad allontanare i bambini dal fenomeno, pensando di proteggerli, in realtà li abbiamo confusi, una volta che la vita e la morte si vivevano in casa con naturalezza, non turbavano nè ponevano ai genitori nessun problema su come affrontarli con i figli.....si dovrebbe riassumere atteggiamenti più naturali e riavvicinare i bambini alla malattia e alla morte così loro con altrettanta naturalezza li comprenderebbero.
Emanuela Abbati  ha scritto: Io da piccola ci pensavo molto, e sinceramnete ai miei figli di 2 e 6 anni li dico spesso di non fare sciocchezze (spingersi dalle scale e lanciarsi in mezzo alla strada) perchè si muore e morire significa non poter fare mai più le cose belle dalla vita!! Loro non ne parlano e non chiedono oltre. Se però avessi un figlio preoccupato forse cercherei di spiegargli che morire fa parte di tante tappe della vita, come il primo dentino che cade e la prima pipì a letto. L'importante è che la morte arrivi decisa dalla Natura e meglio se saremo vecchi.
La nostra nonna è morta, ma ho spiegato a mio figlio che è morta felice perche' aveva 85 anni e aveva avuto figli e nipoti felici e questo per lei era la gioia piu' grande. Aveva realizzato il suo desiderio.



10 commenti:

  1. Ciao! Io penso che un dialogo aperto, costante e sereno con i nostri bambini sia sempre fondamentale. Ovviamente, adeguandoci alla loro maturità, dovremmo sempre cercare di parlare loro di tutto, anche di argomenti non facili neppure per noi, come la morte... Meglio permettere loro di aprirsi sempre e confidarci qualunque dubbio o paura, piuttosto che lasciarli soli ad affrontarli, perchè potrebbero darsi risposte sbagliate e anche dannose... Magari la scomparsa o una malattia di una persona cara o anche di un animaletto possono iniziare a dare anche ai più piccoli il senso della caducità della vita. Cerca di tranquillizzarlo, dicendo che state bene e non c'è niente da preoccuparsi, che, comunque, voi non lo abbandonerete mai, che anche chi muore resta sempre vivo nei ricordi di chi lo ha amato. Magari, leggete insieme un libro che affronti questo tipo di discorso. Le fiabe sono, spesso, un ottimo aiuto per trovare le parole giuste! Non è facile, lo so, ma cerca di non cambiare mai discorso quando lui vuole parlarne. Anch'io ricordo che da piccola mi facevo queste domande, perciò capisco bene l'angoscia di tuo figlio! :-)

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  2. Alisa Polacci Psicologa11 gennaio 2013 alle ore 19:01

    Quando spieghiamo ai bambini anche gli argomenti più delicati, dobbiamo intanto essere sereni noi adulti proprio per trasmettere il messaggio che " se ne può parlare". Dare un significato alle cose, chiamandole col loro nome e spiegando che è normale sentirsi tristi e anche spaventati, è un modo per allentare la tensione e la confusione e ciò evita inoltre di far sentire "sbagliato" il bambino. Sono soprattutto gli adulti a "preferire" talvolta non sapere. I bambini invece sono molto empatici e ascoltano col cuore, e quando le cose non sono chiare sul piano logico vanno in confusione e in ansia. Il mio consiglio in quanto Psicologa è quello di parlarne come dici tu in maniera serena.

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  3. Come libro di lettura consiglio Mattia e il nonno di Piumini http://www.asia.it/adon.pl?act=doc&doc=1138

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  4. Mio figlio(8 anni) e' stato messo a confronto con la morte molto presto perche' io prima di lui ho perso un bimbo al 4 mese di gravidanza e ho fatto il funerale(in Germania) per cui spesso andiamo al cimitero!Io gli ho spiegato che e' come un sonno dove non si sente niente in ogni senso!A volte mi ha fatto quansi le stesse domande e io lo tranquillizzo dicendogli che noi ci saremo fin quando lui ha bisogno di noi e che un bimbo come lui non muore cosi' facilmente se e' attento a non fare ed evitare cose pericolose !

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  5. È sicurament difficile affrontare il tema della morte...ma a volte ne si ottiene una disarmante dolce consolazione!

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  6. Con un bambino di 6 anni ( io sono educatrice al nido ed ho un figlio di questa età) penso sia giusto parlare insieme dell'argomento attribuendogli il giusto significato. I bambini sono a contatto con immagini della morte virtuali
    (videogiochi, televisioni...) ma ricordo che a questa età non vi è grossa distinzione tra virtuale e reale. Proprio per questo motivo ritengo che sia giusto affrontare l'argomento insieme perché l'uomo per sua natura ha paura dell'ignoto, di ciò che non conosce, penso che invece debba essere presentata come una parte del ciclo della vita di tutti gli esseri viventi (animali e vegetali).

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  7. possiamo dire tutte le fesserie che vogliamo ai nostri figli. la cosa che loro accetterebbero meglio, data la mancanza di malizia alla loro età, è che non si muore. ma si nasce in cielo. che questa vita è un passaggio per dimostrare a Dio se vogliamo stare con Lui eternamente e che un giorno (meritandolo...) ci riuniremo e staremo di nuovo tutti insieme con Lui. questa è la cosa più bella e vera che si può dire ai nostri figli. (matteo 18)

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  8. Buon giorno a tutti il tema della Morte e un tema molto delicato da affrontare con i bambini , per prima cosa bisogna essere tranquilli e sereni prima noi su tale argomento e accettando come ciclo della vita',altrimenti possiamo correre il rischio che con le parole diciamo una cosa e con emozioni e gli stati d'animo diciamo un' altra cosa , e questo secondo me conta tanto. Io ai miei 2 figli di 7 anni e 4 anni gli ho sempre detto la verità della vita di come funziona che tutti noi nasciamo,cresciamo ,viviamo quanto è possibile la nostra vita e godiamo cela fino in fondo perché ci sarà un giorno (più lontano possibile ) che saremo chiamati a lasciare la vita terrena per forse qualcos'altro . Forse tutto ciò io lo posso fare avendo perso entrambi i genitori ,loro mi chiedono ma i nonni materni dove sono ? Dopo tutto ciò penso anche che ogni uno di noi deve sentirsi pronto per affrontare determinati argomenti con i propri figli nel modo che riteniamo più giusto per noi perché le ricette giuste non esistono .

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  9. Proprio ieri uno dei miei filgi di due anni e mezzo, giocando, vedendomi riversa sul tappeto, dice, alzando le spalle.. "moota!" e se ne va..

    Che senso assume, nel mondo di un bambino, il concetto di morte, il senso della perdita di qualcuno che si ama, il senso della propria morte.
    E come fare a rispondere alle domande che tanto spesso, se li lasciamo parlare, i bambini di ogni età ci portano sul tema della morte?
    Il professor Francesco Campione ce lo spiega molto bene, in un modo che trovo affascinante: egli infatti ci fa osservare che spesso, di fronte alle domande dei bambini sulla morte, ci troviamo in difficoltà, come fossimo anche noi ancora bambini di fronte a temi come questo.
    "quando tu educhi un bambino alla morte, è lì che ti rendi conto di quanto sei bambino. Essere in grado di educare un bambino alla morte vuol dire essere in grado di continuare a crescere"(da una presentazione del suo libro).
    Le risposte che si possono dare dipendono certo dall'età del bambino.
    Generalmente,la risposta che tutti danno ai propri figli alla domanda, cosa vuol dire che il "nonno" è morto?, è: è volato in cielo.
    Poi ci sono due grosse fazioni: chi appoggia la teoria per cui i bambini vanno preservati e consolati dall'esperienza della morte, e perciò raccontano favole, a cui, spesso non credono, risultando così inefficaci nella spiegazioni ma efficaci nel distrarre e nel togliersi dall'impaccio.
    C'è poi chi preferisce appoggiarsi ad un approccio più scientifico, riportando la morte alla normalità di processi biologici che garantiscono la continuità della vita sul pianeta. Affascinante, ma non consola. Non consola non sapere dove L'Io, l'individualità va a finire. E l'anonimato crea angoscia nel bambino, questo dissolversi nella natura, questo senso di perdita della propria storia e identità genera emozioni troppo intense da gestire.

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  10. Il problema dello "spiegare la morte ai bambini" è riflesso della crisi attuale dell'approccio educativo alla vita. "molti genitori non si pongono il problema di come educare i propri figli al problema della morte, così, se per caso il bambino si confronta con il problema della morte, bisogna allontanarlo dalla morte, il bambino va preservato. la morte non è un argomento per bambini..poi diventa un non-argomento per adulti.. e si finisce che non è un argomento per vecchi.. insomma, la morte non è un argomento..
    così speriamo che il bambino si distragga.. si dimentichi della domanda, e ci salvi dalla difficoltà di spiegare"..(in primis a noi stessi).

    Campione suggerisce ai genitori e agli educatori, di chiarire a sè stessi, prima di affrontare l'argomento, quale sia la propria concezione del tempo, perchè su di essa si basa, potrei dire, tutto il senso della vita.
    "TEMPO FINITO: affrontiamo la vita a partire dalla morte. Se gli insegniamo che il tempo è finito, gli insegniamo il nostro mondo attuale, così ocme è oggi, dove tutto è costruito su principi dell'efficienza e velocità. E' questo che vogliamo?
    TEMPO INDEFINITO: Si riuscirà un giorno a sconfiggere la morte? per ora campiamo un certo numero di anni, nella bibbia matusalemme campava 800 anni e poi noi.. chissà domani.?Cosa ne scaturisce? Il senso di non accontentarsi mai..[...]
    TEMPO INFINITO: noi nasciamo e muoriamo, ma ciò significa che tutto nasce ma non finisce mai di nascere, che tutto muore e non finisce mai di morire. Questo tempo infinito appare quando c'è il mistero e sempre ci sarà ancora qualcosa da svelare."

    In base alla nostra concezione del tempo, sarà diversa anche la relazione umana che saremo in grado di offrire ai nostri bambini:, se il tempo è finito, dovremo fare in fretta.. e gli ocmunicheremo: cresci in fretta!.
    Se il tempo è indefinito, questo apre una zona di curiosità, ma anche di incertezza.. quando tu desideri (o temi) qualcosa ma non sai quando arriverà, si genera inquietudine..
    Nel tempo infinito.. non c'è fretta, c'è spazio, hai tutto il tempo a tua disposizione...


    Qual'è dunque un'alternativa alle favole e alla scienza? Forse l'alternativa che cerca di prendere il buono di entrambe, e che parte dalla risposta più sincera che anche noi, come adulti, ancora bambini di fronte alla morte, possiamo dare: NON LO SO. Cos'è la morte..non lo so.è un mistero, è qualcosa che ancora devo scoprire. Forse di fronte alla morte dovremmo trasmettere ai bambini l'emozione dell'ignoto. Se riusciamo a fare questo poi potremo aggiungere che c'è chi crede nel Paradiso, nella re-incarnazione, c'è chi crede nella scienza , ecc..
    Educare al mistero della morte (e della vita) implica in definitiva educare al desiderio di svelarne il mistero.
    Come diceva Montaigne: Chi insegna agli uomini a morire insegnerà loro a vivere.

    Consigli di lettura: La domanda che vola. Educare i bambini alla morte e al lutto. Francesco Campione

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