martedì 12 marzo 2013

La professione degli insegnanti !









Cosa ne pensate ?
 Anna La Guzza, Psicologa Dei Bambini Milano, ha scritto:
Condurre una classe è diventata per gli insegnanti di oggi una vera e propria sfida: imparare a gestire la complessità e la multidimensionalità di un gruppo è infatti profondamente intrecciato con il modo di fare la didattica.
Oltrepassare ogni giorno la soglia d’ingresso dell’aula, pensare alle modalità comunicative più efficaci, condurre una lezione in modo utile all’apprendimento e verificare che i risultati attesi siano conseguiti, sembra essere “la vera preoccupazione” di tutti gli insegnanti, anche di quelli che hanno maggiori esperienze.
LaMamma Di Bibi Cittadeibimbi  ha scritto: E' la santa verità. Soprattutto quando le maestre insegnano in una prima e per giunta numerosa (lo sono tutte, oramai) le difficoltà per una buona parte dell'anno scolastico sono enormi...
Annamaria Loschi  ha scritto: Educare un bambino non è come fare un maglione: ci vuole tempo, fatica (sua e nostra), collaborazione (con la famiglia, se possibile).
Ci sono bambini che imparerebbero anche in mezzo ad un prato, bambini veloci, lenti, ognuno per conto suo.
Non è che
accendendo un fuoco sotto un pesco avremo le pesche a gennaio...
C'è un vero problema però: il rispetto dei tempi di apprendimento. Soprattutto in prima: l'insegnante "matura" sa aspettare e proteggere, distinguendo il ritardo fisiologico da quello problematico; quella che invece si mette in gara con le colleghe non ha capito che noi maestre acquisiamo tanto più valore quanto più sappiamo spostare la linea d'arrivo della lettoscrittura ad una meta POSSIBILE, non sempre corrispondente a quella dei colleghi...
Cristina Bon  ha scritto: Più che una sfida dovrebbe pur sempre rimanere una meravigliosa fantastica sfida da affrontare con gioia entusiasmo passione ed Amore. Ma queste caratteristiche sembrano scomparse. Fare gli insegnanti non è semplice né facile. Neanche svolgere altre professioni lo è. Ognuna ha la sua difficoltà. È necessario cambiare punto di vista per capirlo. E sarebbe opportuno che gli insegnanti imparassero a fare questo esercizio. A cambiare punto di vista. E poi a ricordarsi che insegnare è una missione nonché una grandissima opportunità. Per che cosa? Per contribuire a cambiare il Mondo e per continuare ad imparare a migliorarsi e ad evolversi grazie a coloro cui si insegna: i bambini sono una Ricchezza, fonte di Stimoli, di Gioia, di Spontaneità, di Purezza, di Amore. Smettiamola di concentrarci solo sui problemi ed iniziamo a vedere pure la fortuna la bellezza ed i tanti aspetti positivi delle cose. Gli insegnanti hanno bisogno di Evolversi...e di Riscoprire quanto può essere Meraviglioso ció che fanno quando lo fanno Bene, con Passione, con Amore.
Valentina Ferri  ha scritto: Purtroppo lavoro in un nido e le cose sono ben diverse. Non vivo quest'ansia da aula. Capisco però le complessità della "multidimensionalità": è certo una ricchezza, ma è difficile gestire le diverse necessità di bimbi e famiglie, che talvolta manifestano urgenze sociali di cui non si può far carico solo il servizio educativo.
Anna Rita  ha scritto: Gestire la complessità...e noi questo facciamo ...e che è una novità?
Stefania Abbondandolo ha scritto:  E' proprio vero... la numerosità di presenze in classe, l'eterogeneità della scolaresca, insieme con quella immancabile all'interno di un team docenti, un territorio in cui si opera verso il continuo sviluppo dell' intercultura, in termini di diversità socio-culturali nonché etnici;
gli standard di qualità resi dimostrabili...le scadenze, i programmi, insomma chi lavora con impegno e dedizione ci deve mettere "anima e core"...
in proporzione al salario!!!!!...ahimè....
in proporzione alla certezza lavorativa a tempo indeterminato!!!!!ahimè....Quando? dove?
continua il dilemma per molti di noi...

Donato Tambone ha scritto:  "Pensare alle modalità comunicative più efficaci, condurre una lezione in modo utile all’apprendimento e verificare che i risultati attesi siano conseguiti, sembra essere “la vera preoccupazione” di tutti gli insegnanti, anche di quelli che hanno maggiori esperienze."...
Soprattutto degli insegnanti con maggiore esperienza, direi.
Tutto ciò anche perchè essi hanno avuto modo di "testare" dal vivo le diverse formule organizzative (disorganizzative?) proposte via via dal Min. P.I.
Va bene che " Ce vo' anema e core", ma anche fegato!
Non si può continuare a pensare che l'insegnamento sia una missione, una sorta di "sacerdozio laico" : deve cominciarsi a farsi strada l'idea ( e fra i docenti in primis! ) che sia una professione, dignitosa, seria, complessa.
Il salario, infatti, è un interessante indice della considerazione sociale di un lavoro (vedasi il rapporto fra salario/considerazione sociale in Germania, Giappone, ...Italia!) .
Vero che ci sono notevolissimi e diversificati problemi di gestione delle classi, ma credo che ci sia anche da interrogarsi su un altro aspetto della problematica: gli insegnanti si sentono ancora dei PROFESSIONISTI della trasmissione e della trasformazione della cultura?
Si sentono ancora PROTAGONISTI , ciascuno nel proprio piccolo, dell'elaborazione di modalità d'approccio idonee alla soluzione dei problemi lavorativi quotidiani? Conoscono BENE diritti e ruoli dei diversi attori dell'educazione e dell'istruzione ( sia chiaro : non mi riferisco tanto agli aspetti legislativi quanto a quelli socio-antropologici!)?

paola grandinetti dionesi ha scritto: Considerate le limitate capacità attentive degli alunni e il lessico ridotto nonché i problemi cognitivi, affettivi e sociali riuscire a svolgere una lezione efficace dal punto di vista della ricezione e assimilazione dei contenuti è davvero una sfida. Ogni lezione è un modo per mettersi in discussione professionalmente ma anche umanamente. Ogni lezione dà la possibilità al docente di crescere, progredire ed evolversi. Per questo motivo, ritengo la docenza un tipo di lavoro ampio ed esclusivo a 360°.
Carmina Ielpo ha scritto:  Comunicare, insegnare, gestire la classe, sono problemi da notti insonni! Come coinvolgere gli alunni? Spesso mi sembra di essere una cuoca....sperimento varie ricette.... a volte il risultato è soddisfacente! Certo la ricetta peggiore è la lezione frontale...
Spesso penso di perdermi tra le varie attività. Perdo il polso della classe, mi sembra che non ho lavorato bene, non ho fatto tutto quello che avrei dovuto fare .... alcuni parlano di programma..... ma quando vado a verificare beh il messaggio è stato recepito!!! Certamente non tutti apprendono tutto....

Manuela Duca ha scritto: In questi video ci sono dei suggerimenti validi
http://www.robertosconocchini.it/video-per-la-didattica/3180-video-guide-sulla-gestione-del-gruppo-classe.html

Annalisa Poppi  ha scritto:  Gestire una classe numerosa oggi è diventata una vera e propria sfida...e una fatica che qualcuno di noi non riesce a sopportare ...con l'insorgere di patologie che rendono impossibile il lavoro in classe.....
leggi il seguente contributo http://www.orizzontescuola.it/news/inidoneit-dei-docenti-patologie-che-determinano
E' possibile gestire la propria ansia e frustazione e diventare più competenti dei limiti e delle possibilità del nostro ruolo di insegnanti ???

Umberto Bertolini   ha scritto: Credo proprio di sì, ma è necessario diventare più professionisti e mettere nel conto anche delle competenze relazionali. E' necessario poi avere un buon coordinamento fra colleghi sulla stessa classe. Infine sono importantissime delle consulenze specifiche su situazioni definite da parte di esperti. Le cose però possono funzionare bene con bambini fino a 8-10 anni, poi si complicano a mano a mano che il bambino diventa ragazzo e poi giovanotto. Se riuscissimo a lavorare bene nell'infanzia e nella primaria sicuramente avremmo un numero di problemi assai minore. Secondo me in sintesi: qualcosa si può sempre fare, ma la soluzione sta nella prevenzione in tenera età, possibile.








3 commenti:

  1. Da insegnante elementare in pensione capisco e concordo.Oggi le cose sono cambiate rispetto a 6 anni fa,quando facevo una fatica enorme a gestire ed interessare gli alunni.Le cose sono peggiorate alquanto ,mi dicono.Sono contenta di esserne fuori.Ciao da OLGA

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  2. rimango basita dal numero sempre più alto di coloro che comunque e nonostante i disagi denunciati dalla categoria affollano le liste dei precari in attesa di un'assegnazione, di una supplenza, e di quanti ne restano fuori.
    Descrivete il lavoro dell'insegnante come uno dei peggiori che possa capitare di fare... eppure a nessuno accade di farlo per caso.
    Chi arriva a insegnare lo fa dopo un lungo percorso formativo, e una lunga attesa durante la quale le occasioni di supplenza dovrebbero fornire un'idea chiara sul tipo di lavoro che si andrà ad affrontare per molti anni.
    La carenza di entusiasmo e di competenze di molti di coloro che insegnano, di ruolo o precari che siano, fa pensare che alla fine sia una scelta obbligata più che una decisione amata...
    peccato... la scuola di certi personaggi farebbe volentieri a meno, e anche le famiglie...
    buonasera.
    Manfredini Claudia

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  3. Ciao ti ho conosciuto per Kreattiva, complimenti per il tuo blog é molto interessante. Besitos.

    http://redecoratelg.blogspot.com.es/

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