venerdì 31 maggio 2013

Educare alle emozioni: come si può fare?



Vi suggerisco la lettura di questo nuovo ed attualissimo articolo di Agnese Festo, psicologa in formazione, che ringrazio per la collaborazione e per gli spunti di riflessione che i suoi articoli scatenano in noi genitori.


Educare alle emozioni: come si può fare?


Come aiutare i nostri bambini ad imparare il linguaggio delle emozioni? Qual è il ruolo della esperienza emotiva nell’infanzia? Come genitori, cosa si può fare?

Gli studiosi sono concordi nell’affermare che la comunicazione emotiva ha un ruolo centrale per lo sviluppo del bambino. La competenza emotiva, ovvero la capacità di esprimere, comprendere e regolare le proprie emozioni, si sviluppa dall’infanzia fino all’adolescenza, ma fin dalla nascita è possibile osservare nel neonato una serie di precursori emotivi centrali nella comunicazione pre-verbale. L’emozione è infatti il canale comunicativo principale nella diade madre-figlio, e proprio per questo la relazione che si crea fra il genitore e il piccolo ha un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva.

E’ chiaro dunque quale sia l’importanza delle emozioni nella crescita dei piccoli. Ma come genitori, come è possibile supportare e favorire questo sviluppo in modo sano e completo?
Centrale risulta essere in primo luogo la capacità di espressione delle emozioni, positive e negative, da parte della madre e la sua sintonizzazione con i bisogni del bambino. Ad esempio quando il piccolo piange, è fondamentale che la mamma risponda prontamente cercando di regolare l’emozione negativa manifestata dal figlio; altrettanto importante è la risposta coerente alle emozioni di gioia del piccolo, manifestate attraverso sorrisi e vocalizzi.

La regolazione delle emozioni è tanto fondamentale, quanto complessa. Come è possibile dunque mediare questo compito al fine di semplificarlo e rendere il proprio intervento efficace?
In primo luogo è importante che i genitori sfruttino al massimo il momento del gioco, che è il canale di scambio quotidiano fra bambino e adulto e che diventerà successivamente un momento di autoregolazione delle emozioni più intense da parte del bambino stesso. Un altro strumento efficace può essere il disegno delle emozioni, la drammatizzazione con il corpo o con la voce e la lettura di brani nel quale sia presente il linguaggio emotivo e che aiutino i piccoli ad immedesimarsi con gli stati d’animo dei protagonisti.

E’ necessario quindi, che il genitore riconosca fin dalla nascita questo ruolo e investa continuamente in scambi comunicativi che favoriscano lo sviluppo emotivo nel figlio.



Agnese Festo - Psicologa in formazione
Per un primo colloquio gratuito, contattata il SIPO su:
                                                                                                                 



mercoledì 29 maggio 2013

L'importanza delle regole nell'educazione dei propri figli !



L'educazione, nella nostra società attuale, sembra davvero sia una cosa superata, obsoleta, quasi inutile, ormai vince il più forte, colui che schiaccia i piedi a tutti senza rispetto di nulla. Spesso da genitore, mi pongo questa domanda: "E' davvero utile avere un figlio educato !". Ultimamente qualcuno ha risposto alla mia domanda dicendomi che alla lunga l'educazione trionfa, si preferisce sempre la persona educata.
Con il buon esempio io cerco di educare mio figlio, rendendolo rispettoso verso le persone e i principi fondamentali del nostro costume.
Questo articolo scritto da Cristiana Milla di Quipsicologia.it ci informa sull'importanza delle regole nell'educazione.


Nell’educare i nostri figli perché è così importante la trasmissione delle regole?



Ci sono molti motivi a ragione di questo.Intanto, le regole riducono il caos presente nell’ambiente e forniscono sicurezza; esse, inoltre facilitano il processo di adattamento alla vita sociale e a quella relazionale. Sono infiniti, infatti, i contesti nei quali dobbiamo quotidianamente fare attenzione alle regole: quando siamo in fila in banca e dobbiamo aspettare il nostro turno, quando siamo in macchina e giunti ad un incrocio dobbiamo fermarci al semaforo rosso, quando è ora di mangiare ed è necessario andarsi a lavare le mani, e così via.
Acquisire le regole significa diventare delle persone concretepositivesviluppare una sensazione di sicurezza.
Per esempio chi di noi non ricorda la propria madre ripetere fino quasi all’esasperazione: “Metti in ordine la tua camera, te l’ho giù detto mille volte!”, oppure “Quante volte ti ho già detto di non picchiare tuo fratello!”.  Certamente ci sarà già capitato, come genitori, di dire le stesse cose ai nostri figli e nello stesso identico modo. E puntualmente, ci sarà anche capitato di non ottenere alcun risultato.
Una domanda allora ci rimbomba continuamente in testa: perché, nell’educare i nostri figli, è così difficile insegnargli le regole?
Per prima cosa non possiamo non pensare al carattere di imposizione e di sforzo talvolta contenuto nel seguire le regole. E poi, ci siamo mai chiesti se la difficoltà può essere dovuta al fatto che nel trasmettere le regole commettiamo degli errori? Per esempio, pensiamo a quando utilizziamo l’espressione verbale: “Ti ho già detto cento volte…”. Frasi di questa natura determinano già nell’interlocutore il risultato di nonascoltare, perché si rivelano inefficaci se non controproducenti. Il bambino infatti tende a farsi questo pensiero: “Tanto me l’ha già detto cento volte, lo sta dicendo ora, sicuramente me lo ripeterà ancora”. ( continua a leggere ........)





lunedì 27 maggio 2013

L'archeologo della famiglia !



Guardate che bel regalo ha ricevuto Marco da sua zia, proprio in questo periodo che si sta appassionando alla storia degli antichi egizi:



Subito si e' trasformato in un archeologo, "Marco Panz", ha letto il libricino delle istruzioni e subito all'opera.
All'interno c'e' una busta con vera sabbia del deserto egiziano e tanti cocci da assemblare:

Armato di pennellino, Marco, rimuove la sabbia dai reperti trovati:


Dopo aver sistemato in ordine di grandezza i reperti, si passa ad incollare le parti. Prima si prova senza colla, per vedere se i pezzi coincidono e dopo si incolla:




Piano piano abbiamo cercato di incollare tutti i pezzi ai punti giusti, ma ad un certo punto non siamo più riusciti ad andare avanti, così, d'accordo con Marco, abbiamo rismontato tutto il vaso e conservato per un'altra volta in cui forse avremo le idee più chiare e riusciremo a restaurare il nostro vaso per intero. Ecco, comunque, il nostro lavoro:










lunedì 20 maggio 2013

Vaso o portacandela ?





Riciclando, riciclando, questa volta, abbiamo realizzato un'oggetto con doppio uso.
Siamo partiti dalle nostra amiche bottiglie di plastica, Marco ne ha tagliato una:

Questa e' la parte, della bottiglia, che abbiamo utilizzato:

Io l'ho rivestita con carta assorbente bianca e colla. Nel frattempo, Marco si diverte a distruggere i gusci d'uovo della frittata appena fatta:


Adesso, Marco decora utilizzando i pezzettini di guscio d'uova:


Per dare più stabilita' al nostro vaso, ho utilizzato la base di una lattina, ecco Marco all'opera con la colla a caldo:

Poi, io ho rivestito anche la base, cosi ottenuta, con la carta assorbente bianca e colla.
Per decorarlo ancora di più, abbiamo utilizzato un po' di spago di papà:

Marco ha decorato il bordo ed io , sempre con lo spago, ho fatto delle "S" e delle "gocce", sparse qui e là.
Sul nostro balcone, Marco, ha deciso quale fiore recidere per il nostro vaso:

Mettiamo un po' di acqua nel vaso e poi il fiore:

Ecco qui il nostro bel vaso ricicloso:


Ma ecco la magia ! Se capovolgiamo il nostro vaso........ si trasforma in un portacandela:








martedì 14 maggio 2013

Biscotti colorati



I biscotti al burro, fatti seguendo la ricetta di "I biscotti di Natale", sono molto piaciuti a tutti, cosi', con Marco, abbiamo deciso di renderli piu' belli colorandoli.
Dopo aver fatto l'impasto, l'ho diviso in quattro palle che ho colorato usando del cacao e dei coloranti alimentari:

Ecco il risultato:


Adesso tocca a Marco mettersi al lavoro e aiutare  la mamma, iniziamo con il colore marrone:



Poi passiamo al colore rosso:


Si passa al colore verde:


Infine tocca al colore giallo:



Questi biscotti colorati, si possono offrire agli amichetti quando vengono a giocare qui a casa, ma sono anche carini, perche' colorati, per le feste di compleanno dei bambini, oppure, messi in dei sacchetti, si possono utilizzare come gadget da donare ai piccoli ospiti.







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