L'educazione, nella nostra società attuale, sembra davvero sia una cosa superata, obsoleta, quasi inutile, ormai vince il più forte, colui che schiaccia i piedi a tutti senza rispetto di nulla. Spesso da genitore, mi pongo questa domanda: "E' davvero utile avere un figlio educato !". Ultimamente qualcuno ha risposto alla mia domanda dicendomi che alla lunga l'educazione trionfa, si preferisce sempre la persona educata.
Con il buon esempio io cerco di educare mio figlio, rendendolo rispettoso verso le persone e i principi fondamentali del nostro costume.
Questo articolo scritto da Cristiana Milla di Quipsicologia.it ci informa sull'importanza delle regole nell'educazione.
Nell’educare i nostri figli perché è così importante la trasmissione delle regole?
Ci sono molti motivi a ragione di questo.Intanto, le regole riducono il caos presente nell’ambiente e forniscono sicurezza; esse, inoltre facilitano il processo di adattamento alla vita sociale e a quella relazionale. Sono infiniti, infatti, i contesti nei quali dobbiamo quotidianamente fare attenzione alle regole: quando siamo in fila in banca e dobbiamo aspettare il nostro turno, quando siamo in macchina e giunti ad un incrocio dobbiamo fermarci al semaforo rosso, quando è ora di mangiare ed è necessario andarsi a lavare le mani, e così via.
Acquisire le regole significa diventare delle persone concrete, positivee sviluppare una sensazione di sicurezza.
Per esempio chi di noi non ricorda la propria madre ripetere fino quasi all’esasperazione: “Metti in ordine la tua camera, te l’ho giù detto mille volte!”, oppure “Quante volte ti ho già detto di non picchiare tuo fratello!”. Certamente ci sarà già capitato, come genitori, di dire le stesse cose ai nostri figli e nello stesso identico modo. E puntualmente, ci sarà anche capitato di non ottenere alcun risultato.
Una domanda allora ci rimbomba continuamente in testa: perché, nell’educare i nostri figli, è così difficile insegnargli le regole?
Per prima cosa non possiamo non pensare al carattere di imposizione e di sforzo talvolta contenuto nel seguire le regole. E poi, ci siamo mai chiesti se la difficoltà può essere dovuta al fatto che nel trasmettere le regole commettiamo degli errori? Per esempio, pensiamo a quando utilizziamo l’espressione verbale: “Ti ho già detto cento volte…”. Frasi di questa natura determinano già nell’interlocutore il risultato di nonascoltare, perché si rivelano inefficaci se non controproducenti. Il bambino infatti tende a farsi questo pensiero: “Tanto me l’ha già detto cento volte, lo sta dicendo ora, sicuramente me lo ripeterà ancora”. ( continua a leggere ........)
Molto interessante quest'articolo. Ho trovato più e più spunti e mi sono anche ritrovata in certi comportamenti. E' così difficile educare ma anche così essenziale. Hai perfettamente ragione quando dici che l'educazione sembra essere un optional e spesso siamo noi adulti a dare il cattivo esempio o a non essere in grado di trasmetterle correttamente. Io ci provo sempre e spero di riuscire a mettere le basi giuste.
RispondiEliminaDirei che non può NON esistere l'educazione.
RispondiEliminaSono solo cambiati i protagonisti.
Prima vi erano genitori più presenti ed attenti ed una famiglia tendenzialmente più allargata con nonni che potevano essere un punto di riferimento anche di serenità ed appoggio per i genitori stessi.
ORA purtroppo la frenesia lavorativa ( per chi ha la fortuna ancora di averla e l'indigenza economica e pensionistica dei nonni ( se non si trovano ad essere esodati oppure LID - nuovo termine coniato con molta fantasia dal governo Letta, che se ci pensi pensi bene a leggerlo in inglese si pronucia LAID e nella nostra lingua non ricorda esattamente un bel termine - LAIDO ), non riescono ad essere più un luogo di serentità ed i nuovo educatori sono diventati TV INTERNET e SOCIAL NETWORKS.
Vien da se che l'educazione esiste ancora, ma è solo ciò che viene trasmesso ad essere mutato e NON di poco purtroppo.
In quanto al tuo quesito iniziale e cioè se l'educazione trionfa o vince devo ancora avere una risposta esaustiva perchè IO ( che mi ritengo educato ) devo ammettere che nei primi 41 anni di vita non ho ancora avuto modo di raccogliere i premi dell'educazione, però non demordo ancora ed attendo anche se non nego che a volte è davvero demoralizzante