Nella nostra epoca è importante immaginare, sognare, creare ? Sembriamo dei prototipi, tutti uguali, trascinati dal consumismo e dalla conformità. Puntiamo allora sulla nuova generazione, insegnamo ai nostri figli a sognare, o forse, come è successo a me, lasciamo che ci trasmettano la voglia di immaginare, quella con cui tutti noi nasciamo, ma che poi perdiamo strada facendo, osserviamoli quando giocano da soli, è davvero una lezione di vita. L'idea di questo blog è nata proprio osservando mio figlio, la sua creatività e la sua spontaneità. Impariamo dai bambini e soprattutto lasciamoli liberi di fare, di coltivare le loro passioni, non li rendiamo uniformi alla massa. L'immaginazione e la creatività portano nuove idee, una mente elastica, capace di adattarsi immediatamente a nuove situazioni, portano simpatia, capacità di relazionarsi, socievolezza e soprattutto aiutano i bambini a scuola.
In rete ho trovato e letto un articolo tratto dal sito "
Psicologi-italia.it" che mi ha fatto molto riflettere, spero che non sempre sia così, voi cosa ne pensate ?
Ecci l'articolo:
Spesso la scuola è stata accusata di rafforzare l’intelligenza adatta
all’apprendimento della lettura, della scrittura e dell’aritmetica.
Il
privilegiare lo sviluppo di qualità intellettive più razionali, legate allo
sviluppo del pensiero astratto e logico-formale rischia spesso di compromettere
gli aspetti più liberi, creativi dell’intelligenza infantile, limitando
l’immaginazione, la fantasia, l’originalità.
Come evitare questo
impoverimento?
Innanzitutto evitando quello che viene definito
“apprendimento precoce”, alterando i tempi di maturazione intellettuale del
bambino.
Risulta fondamentale e necessario attendere la soglia dei
cinque, sei anni per imparare a leggere, scrivere, fare i conti, lasciando che
l’intelligenza si esprimi attraverso il gioco. Altrettanto importante, ne
consegue, incoraggiare il bambino a esprimere le sue doti più creative, di
immaginazione e fantasie, non solo nel gioco, ma anche nell’apprendimento.
Se
da piccolo era giusto intervenire negli eccessi di egocentrismo e di originalità
causati dal bisogno di affermare se stesso quale individuo diverso da ogni
altro, nella seconda infanzia è importante modificare atteggiamento educativo
spronando il bambino ad esprimere anche gli aspetti più originali ed
“anticonformisti” del proprio temperamento e della propria intelligenza, che in
questa fase evolutiva vengono spesso sottoposti ad una inconsapevole forma di
autocensura.
Sicuramente ci sono persone caratterizzate da una maggiore
dominanza dell'emisfero destro, altre di quello sinistro.
Allo stesso tempo è confermato da numerosi studi che la creatività sia in larga
parte influenzata dall'ambiente. La nostra cultura generalmente non ci
incoraggia a usare l'emisfero destro.
Il mondo è infatti orientato e
organizzato per gestire dettagli, è emisfero sinistro dipendente e noi, giorno
per giorno, perdiamo la capacità di guardare alle cose con sguardo nuovo.
Se
invece osserviamo neonati e bambini, scopriamo che ogni cosa è per loro nuova: i
bambini non hanno etichette per ogni cosa, ma sono dei veri e propri
sperimentatori, girano e rigirano gli oggetti per osservarli da diverse
angolature, li toccano, li annusano, li fanno suonare, li muovono in
continuo.
A un certo punto, però, viene loro insegnato: "questa è una penna e
serve per scrivere", "questa è una palla e la si fa rimbalzare". (
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