Marco ha appena finito di leggere il libro di Geronimo Stilton "La matarona più pazza del mondo", in pratica l'ha "divorato", perchè, come tutti i libri di Stilton, il linguaggio semplice, ma non del tutto elementare, i caratteri accattivanti utilizzati e i disegni colorati e simpatici, hanno reso la sua lettura scorrevole e appassionata.
Un libro pieno di avventure, perchè, infatti, durante questa maratona succede proprio di tutto, dai cambiamenti climatici, alle storie che si intrecciano con personaggi inaspettati. Marco, come penso tutti i bambini della sua età, in fondo, sono a volte stressati dalle attività sportive che scelgono di praticare, spesso siamo anche noi genitori che favoriamo il loro stress. Lo sport viene vissuto sempre come una competizione in cui si deve sempre arrivare per primo o almeno tra i primi tre. Il libro di Stilton, invece, mette in risalto la frase di Pierre De Coubertin " L'importante non è vincere ma partecipare", citata anche nel testo stesso, Marco si è così rilassato, ha capito che nello sport l'importante è praticarlo, appassionarsi e non per forza arrivare primi. Inoltre, la morale del libro, proprio in onore, penso, di De Coubertin, è far affiorare che lo sport è socializzazione, insieme gli amici roditori maratoneti aiutano gli altri, puliscono la strada per poter continuare a correre, tutti insieme fanno trionfare lo sport, l'antagonismo estremo viene celato del tutto, lo sport è festa. In realtà, lo si vede anche alla famosa maratona di New York, la corsa è aperta a tutti, a non vedenti, ad atleti in carrozzella, ad intere famiglie e tutti vengono incoraggiati e idratati dalla gente che guarda dai bordi della strada. E' proprio questo il messaggio che trapela dal libro di Stilton, il simpatico roditore, anche se alle prese con la corsa, si ferma più volte per aiutare alcuni personaggi e gli stessi suoi antagonisti maratoneti.
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