Questa volta, invece di segnalarvi un libro per bambini, vorrei catturare la vostra attenzione, consigliandovi questo libro " (Non) si può avere tutto ", un libro per noi donne e mamme che aiuta ed incoraggia nelle scelte quotidiane e nel capire l'importanza di una donna in carriera, ma anche mamma alle prese con la famiglia.
Complimenti alla scrittrice per la sua
tenacia e forza di volontà, nel suo libro descrive la sua vita,
sempre in salita, la vita che tutte noi donne, chi più chi meno, si
ritrova ad affrontare ogni giorno. Non tutte ce la fanno, molte
seguono una loro personalissima scala di valori e abbandonano ciò
che si trova nelle ultime posizioni. Il libro racconta di come sia
difficile la vita delle donne che vorrebbero far tutto: studiare,
lavorare, sposarsi ed avere tanti figli e di come, purtroppo, non
sempre si riesce ad ottenete i risultati sperati e le dovute
soddisfazioni sia economiche che morali, magari perché il tempo non
è ancora maturo, o forse perché viviamo in un paese che penalizza
le donne sia dal punto di vista della carriera e sia dal punto di
vista familiare, non mettendo a disposizione i servizi necessari ad
una mamma. Il libro rappresenta la storia di molte di noi che si
trovano ogni giorno a dover organizzare famiglia e lavoro, a
combattere su due fronti. A me ha colpito molto la forza della
scrittrice, io al suo posto non ce l’avrei fatta, sia fisicamente e
sia moralmente, non me la sarei sentita di lasciare i miei figli
piangere nel vedermi andar via, ma forse questo dipende dal fatto che
ne ho solo uno di figlio, magari con l’esperienza di più figli,
invece, si capisce che non si sta provocando nessun trauma, anzi li
si aiuta a crescere. L’essere multitasking penso sia una
caratteristica prettamente femminile, anche se gli uomini si vantano
di saperlo fare anche loro, ma la maggior parte di loro non ha sulle
spalle anche l’organizzazione della famiglia. Inoltre penso, forse
mi sbaglio o cerco di trovare una scusa per me stessa, che la tenacia
che la scrittrice dimostra, le sia stata data, oltre che dall’esempio
di sua madre, anche dall’essere ebrea praticante. Infatti un’altra
novità ed attrazione per me di questo libro, è costituita dalla
religione ebraica che non pensavo fosse così rigida o a me cattolica
non praticante, sembra tale. L’abitudine a doversi limitare anche
nel mangiare, a distinguere gli alimenti in base alla Kesherut e a
tutto ciò che invece è parve, la mezz’ora di preghiera ogni
giorno appena svegli, per non parlare dei riti che solo le donne
devono fare, tipo il bagno nell’acqua piovana per purificarsi e
prepararsi al matrimonio, un rituale strano e anacronista rispetto ai
giorni di oggi. Secondo me , proprio il credere ed l’essere
praticante al cento per cento, sono come delle regole da rispettare,
e proprio queste alla fine temprano il carattere. E’ un libro che
si legge tutto di un fiato, che mi ha insegnato molto, a partire dal
rispetto per la donna che lo ha scritto e che condivide con noi la
sua vita da un lato pesante da vivere, ma ricca, ricchissima di
sentimenti vari e di tutte le età, che sono la più bella ricchezza
che al giorno d’oggi si possa possedere e che io custodirei
gelosamente, una donna davvero coraggiosa e forte,Inoltre mi ha
istruito sulla religione ebraica che non conoscevo e mi piacerebbe
essere invitata a casa della scrittrice, il giorno del Shabat per
approfondire dal vivo questa conoscenza di tradizioni per me nuove e
strane al tempo stesso.
( Non ) si può avere tutto
Gheula Canarutto Nemni
Nessun commento:
Posta un commento