Questa ricetta viene
direttamente dalla Sicilia: una terra ricca di tradizioni culinarie
uniche legate alle varie culture che si sono succedute sull’isola.
Da qui provengono alcune
preparazioni famose in tutto il mondo. Molte di queste hanno come
ingrediente il pistacchio di Bronte, considerato come l’oro verde
della Sicilia. Un prodotto che si presta a completare diverse ricette
di prestigio come quella della pasta alla brontese, molto gustosa
anche per i bambini.
La ricetta delle farfalle
alla brontese
La pasta alla brontese è la
dimostrazione di come sia possibile sfruttare il sapore deciso e
gustoso di questi pistacchi per un primo piatto. È meglio scegliere
in abbinamento una pasta particolare come la farfalla rigata, che
piace ai più piccoli anche per la sua forma ed è perfetta a
trattenere il condimento, rimanendo ruvida e porosa anche al palato.
Per reperire gli ingredienti
necessari a preparare questa ricetta, consiglio andare su siti
come easycoop per
fare la spesa online in pochi semplici passi e riceverla a domicilio.
Così si potranno comprare tanti prodotti senza dover nemmeno uscire
di casa. Passando quindi alla ricetta vera e propria, bisogna partire
dalla preparazione della salsa, che dovrà avvenire in padella,
aggiungendo un po’ di olio e scalogno o cipolla tritata e nel caso
è meglio aggiungere un po’ di acqua, per evitare che possa
bruciarsi.
Dopo circa un minuto sarà
arrivato il momento di aggiungere lo speck o la pancetta, insieme ad
un'abbondante spolverata di pistacchio di Bronte. Il passo successivo
è quello di sfumare il tutto con un tocco di brandy, che volendo è
anche possibile sostituire con il vino bianco. Solo dopo
l’evaporazione di quest'ultimo sarà il momento di aggiungere la
panna, per poi unire le farfalle.
Curiosità sul pistacchio di
Bronte
Un piccolo approfondimento su
questo ingrediente dalle
numerose proprietà benefiche
è dovuto. In realtà il pistacchio non nasce in Italia né in
Sicilia, ma in Medio Oriente e le sue origini sono molto antiche:
risalgono addirittura al 1.000 a.C. La pianta di pistacchio giunse in
Italia sono nel 30 d.C., per merito del governatore romano della
Siria Lucio Vitello. In Sicilia furono gli arabi a portare il
pistacchio, e presto fu proprio la cittadina di Bronte a
specializzarsi in questo settore. In questo caso parliamo infatti, di
una varietà molto particolare e rara: il pistacchio verde, che
rappresenta solo il 10% della produzione nazionale. Il restante 90%,
invece, si concentra sulla varietà bianca del pistacchio.
Quello prodotto a Bronte è
ancor più prezioso, per via delle sue peculiarità uniche, che, non
a caso, gli sono valse l’etichetta di “Oro Verde”. Le
caratteristiche del pistacchio derivano dal terreno lavico e
vulcanico sul quale viene coltivato, dato che Bronte si trova proprio
alle pendici dell’Etna.
Questi pistacchi vengono
raccolti a settembre, una volta ogni due anni, dopo la raccolta, che
avviene scuotendo i rami della pianta, il pistacchio viene fatto
essiccare. Questa lavorazione, fatta ancora oggi secondo tradizione,
conferisce al pistacchio brontese un aroma particolare e un gusto
molto dolce in grado di conquistare chiunque.
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