Queste sono le riflessioni sul Coronavirus di mio figlio Marco 13 anni, le condivido con voi perchè penso che molti ragazzi si identificheranno in queste righe, in modo da non sentirsi soli in questo difficilissimo momento.
"Questa
emergenza del coronavirus all’inizio l’abbiamo sottovalutata pensando che
stavano solo ingigantendo la situazione infatti quando abbiamo avuto la
conferma della chiusura della scuola penso che tutti i ragazzi fossero felici
ma adesso che stiamo a casa da vari giorni
iniziamo a capire quanto sia importante il diritto dello studio non solo
per studiare ma anche per incontrare i compagni, ridere con i professori e
imparare argomenti importanti che ci serviranno in futuro.
Io sto vivendo un
periodo dove non posso più trascorrere le mie settimane nella normalità non
posso più fare azioni quotidiane come
giocare a basket, incontrare i miei parenti, uscire con gli amici ma penso
anche che se seguiamo quello che ci dicono cioè restare a casa, lavarsi le
mani, non avere contatti con altre persone e via dicendo possiamo iniziare già
a non far avvenire altri contagi e aspettare che gli scienziati trovino una
cura. Tutta questa situazione io la definirei come una terza guerra mondiale
perché molti stati quando finirà tutto diventeranno poveri e altri ricchi
proprio come stiamo studiando in storia sul contesto dei danni economici della
prima guerra mondiale. Durante la prima guerra mondiale c’erano i soldati che difendevano la patria
adesso ci sono i medici che lavorano giorno e notte per guarirci, durante la
prima guerra mondiale c’erano U-Boot
come arma adesso la nostra arma sono i respiratori polmonari. In questi giorni
stavo pensando che in futuro potremo essere i sopravvissuti di una malattia
mondiale proprio come la peste e quando i nostri figli diranno che non vogliono
più andare a scuola diremo loro che noi ci siamo passati e che è la cosa più
brutta al mondo."
#iorestoacasa #andràtuttobene
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